Presentazione

Ricostruire la vita di più di un secolo di una intera comunità attraverso la fotografia: questo l’ambizioso progetto di cerchiaramemorie.it, “Archivio Fotografico di Cerchiara di Calabria”Un progetto libero – e senza scopo di lucro – che vuole così non solo recuperare per la prima volta un patrimonio fotografico in gran parte frammentato e disperso, lungo gli infiniti rivoli dell’emigrazione, ma vuole anche ricostruirlo nel proprio contesto storico.

Con questo grande lavoro di recupero (grazie al contributo di tanti cerchiaresi) Cerchiara, i suoi abitanti di ieri, di oggi e di domani, potranno godere di un grande album fotografico ragionato, che si arricchirà e completerà nel tempo.

Un materiale, qui pubblicato, straordinario e in grandissima parte inedito, in grado di ricomporre (e documentare), con il linguaggio immediato della fotografia, la nostra memoria condivisa e, al contempo, in grado di suggerire per il nostro futuro nuove strade, nuove storie, nuove motivazioni

“Restare” – citando Vito Teti – “non ha che fare con la conservazione, ma richiede la capacità di mettere in relazione passato e presente, di riscattare vie smarrite e abitabili, scartate dalla modernità, rendendole di nuovo vive e attuali. Restare non significa soltanto contare le macerie, accompagnare i defunti, custodire e consegnare ricordi e memorie, raccogliere e affidare ad altri nomi, soprannomi, episodi di mondi scomparsi o che stanno morendo. Restare significa mantenere il sentimento dei luoghi e camminare per costruire qui ed ora un mondo nuovo, anche a partire dalle rovine del vecchio. Sono i rimasti a dover dare senso alle trasformazioni, a porsi il problema di riguardare i luoghi, di proteggerli, di abitarli, renderli vivibili. I ruderi e le rovine stabiliscono collegamenti tra coloro che sono rimasti e coloro che sono partiti. Restare significa raccogliere i cocci, ricomporli, ricostruire con materiali antichi, tornare sui propri passi per ritrovare la strada, vedere quanto è ancora vivo quello che abbiamo creduto morto e quanto sia essenziale quello che è stato scartato dalla modernità”.

Ritrovare l’essenziale. Dare un nuovo senso al “restare” iniziando dalla fotografia: la sola capace di colorare, con il suo linguaggio universale, il tempo, dando forma concreta e consapevole alla nostra identità storica e sociale.

1922 San Giacomo, particolare
1922 San Giacomo, particolare

Anche un singolo particolare di una immagine, infatti, sarà capace di raccontare così una vita intera, potrà, nella sensibilità di ognuno di noi, aprire mondi fino ad allora sconosciuti e insospettabili.

Basta solo avere la pazienza e la curiosità di saper guardare. Così un paesaggio, un volto, un piccolo oggetto sapranno evocare ancora gli odori, i rumori e le voci di un secolo fa: la storia, le emozioni, i traguardi di Cerchiara e di una intera comunità.

Per una nuova consapevolezza, in modo autentico e schietto come solo la fotografia sa fare.

P.F.

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