Il Venerdì Santo

L’antico e sentitissimo rito del Venerdì Santo, l’incanto nella sala delle Congrega del SS. Crocifisso, la vestizione, la processione da San Giacomo a San Pietro sino al Calvario, con i tradizionali simboli della Passione (bandiera rossa e nera, gallo, ampolline, sentenza, martello, ecce Homo, spada, Veronica, croce, bara e statue della Addolorata e S. Giovanni).

Ad annunciare l’arrivo del Venerdì Santo spettava alla “trumm da siman Sant”, che iniziava a suonare per le strade del paese (alle 12 e alle 18), con una inconfondibile melodia, dal 19 marzo (festa di san Giuseppe). Poi dal Giovedì Santo i ragazzi del paese partivano a frotte per le vinelle con gli stridori assordanti delle  “troccole” (antichi strumenti della tradizione popolare) per dare annunzio alle varie funzioni religiose visto che è abolito l’uso delle campane.

“Mentre da ogni angolo del paese e della campagna, tutta vestita a festa, conveniva la gente alla congrega del Ss. Crocifisso, perché con lo spuntare del sole, doveva avvenire “l’incanto”, cioè quella gara a pagamento, che tra i più decisi si faceva con devoto accanimento per aggiudicarsi la parte, che aveva già stabilito di compiere nella processione. Molti bambini erano vestiti da “angioletti” sulle braccia dei fieri genitori e, tra le mani, sorreggevano un bicchiere a calice, pieno di zuccherini, a ricordare “il calice della Passione”, mentre diverse bambine facevano “le addoloratine” col vestito simile a quello dell’Addolorata. Partiva quindi la processione in testa la bandiera rossa della Congrega. Era seguita quella nera del SPQR, dietro la quale sfilavano la lunga schiera dei ragazzi e delle ragazze in mezzo a cui, per ordine, procedevano le “varette”, cioè le statute della passione, ed i personaggi, che dal vivo rappresentavano sia il Cristo che gli altri… Sul calvario c’era la predica ed il meritato riposo per tutti gli attori di quel sacro dramma, dopo l’avvicendamento c’era avvenuto nella chiesa di S. Pietro, dove la processione suole ancora entrare per far visita al Sepolcro”, accolta dallo Stabat Mater Dolorosa (D. Vincenzo Barone).

LA PRIMA META’ DEL ‘900

Corteo 1934 CalvarioIl rito della Settimana Santa, con l’evento centrale della mattina del Venerdì Santo, ha sempre raccolto tutti i cerchiaresi, notabili, artigiani, contadini.

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GLI ANNI ’60 ’70

Giovanni SanginetoCambiano i protagonisti, le strade, l’intonaco, le insegne e le auto. Ma il fascino della processione del Venerdì Santo resta invariato.

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