Il paese

Cerchiara nel medioevo fu un importante centro politico-amministrativo. Tanto da essere stata definita “la città dei notai” (se ne contano nel XII secolo ben 16). Tra il X e il XII secolo si annoverano anche una decina di monasteri bizantini (sia maschili che femminili) e un “Xenodochio” (un ‘ospedale’ antelitteram) tra i più antichi della Calabria.

In epoca moderna fu terra dei Sanserverino di Bisignano, poi, dal 1532, dei Pignatelli (marchesi di Cerchiara), famiglia tra le più importanti ed influenti dell’Italia Meridionale. Qui conviene solo ricordare Fabrizio (1539-1567), primo marchese di Cerchiara, fondatore delle torri della Piana e di Torrecerchiara; Fabrizio II (1577-1627) fondatore del convento di S. Antonio; Giulio II (1627-58) al quale si deve la costruzione della “Casa del Pellegrino” del santuario e Fabrizio III (1630-64) fondatore delle nuove terre di Bellizia e di San Giovanni (oggi Terranova del Pollino).

Dal 1806 fu Capoluogo di Circondario (sino all’Unità di Italia) e di Mandamento (dal 1961 al 1927) (entrambi includevano i comuni di Casalnuovo/Villapiana, Plataci e San Lorenzo B.). Cerchiara fu anche sede di carcere mandamentale (soppresso nel 1924), di pretura, di farmacie, di albergatori, di droghieri, di produttori di liquori e di olio, di negozianti di tessuti, di miele e di cereali oltre che di numerosi avvocati, medici-chirurghi, notai. Di un orfanotrofio (tra i più antichi della regione), di una celebre fabbrica di liquirizia (Pignatelli) e presso la Caldana di una “grotta dei bagni” per le cure termo-minerali.

In questi album, attraverso immagini bellissime, si comprenderà anno dopo anno l’evoluzione del centro storico e dell’intricato, un tempo brulicante, groviglio di vinelle, dei suoi palazzi e dei suoi monumenti. La vita di notabili, artigiani, religiosi, commercianti, operai e casalinghe, colta nella quotidianità di giorni lavorativi o di gran festa.

Primi ‘900

Cerchiara, cantinaLe processioni del Corpus Domini, S. Antonio e dell’Addolorata. L’arrivo del primo mezzo di trasporto Cerchiara-Torre-Cerchiara ad opera della Società Autotrasporti Cerchiara Stazione. Le immagini del paese senza il campanile di S. Pietro e con la “Chiesa Nuova” in piazza.

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I lavori a San Pietro 1920-1935

Lavori alla navataPer merito di un indomito arciprete Vincenzo Zito, vengono ricostruiti il campanile (crollato nel 1908), una nuova navata, il soffitto, il pavimento e gli altari.

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